top of page

SCALA ESCHER

DESIGN

L’ispirazione è derivata dall’osservazione di alcuni disegni paradossali del grafico ed incisore olandese Maurits Cornelis Escher: da qui deriva il nome del progetto “Scala Escher”.
Fin dal principio l’obbiettivo è stato quello di abbandonare le geometrie ortogonali del cavedio oggetto di intervento.
Si è pensato ad un corpo scala il cui sviluppo fosse di tipo organico e solo apparentemente casuale: il risultato è un “intrico” di rampe tutte diverse che si disarticolano per due piani.

Al piano inferiore la scala parte dallo spazio “extra cavedio” e si sviluppa, in 4 rampe e 3 pianerottoli, fino al raggiungimento del piano intermedio; dal piano intermedio la scala nuovamente riparte e si sviluppa in altre 4 rampe e in altri 3 pianerottoli, tutto completamente diverso dalla struttura sottostante.
Dai vari pianerottoli, ma anche dalle rampe stesse, è possibile visionare lo spazio circostante: guardando verso l’alto o verso il basso, e di traverso, in quanto la scala non condivide la geometria regolare dello spazio che la contiene.

Le rampe sono costituite da una continuità di scalini per dare l’impressione che “le superfici” si siano piegate in alzate e pedate, al fine di ottenere dei nastri scalettati: questo permette di avere la stessa visione sia per la parte superiore delle rampa che per quella inferiore.
Gli scalini sono quindi costituiti da alzata e pedata “pieni” e derivano dalla lavorazione di lastre di acciaio al fine di ottenere le rampe delle dimensioni volute; quando è necessario l’ultimo scalino della rampa subisce una espansione e diventa pianerottolo.

Le dimensioni dei gradini sono relativi alle proporzioni di dimensionamento: pedate con larghezza 315 mm e alzate con altezza 158 mm; il numero dei gradini interessati deriva invece dal dislivello da superare: 20 alzate per dislivello, in totale 40 gradini per l’intero corpo scala.
I parapetti della scala sono anch’essi costituiti da lastre di acciaio e svolgono due importanti funzioni: la prima è quella strutturale (irrigidimento verticale – trave alta e stretta); la seconda è quella di sicurezza (parapetti anti-caduta alti non meno di 1000 mm).


Ogni rampa ha quindi due parapetti-travi laterali che, insieme alle nervature degli scalini, costituiscono una elemento rigido con larghezza utile di passaggio mai inferiore ai 1000 mm.

Le varie rampe, con i rispettivi pianerottoli, “rimbalzano” da una parete all’altra del cavedio dove trovano anche l’opportuno ancoraggio strutturale.
Tutta la scala, prevista quindi completamente in lastre di acciaio lavorato, è anche pensata interamente rivestita da materassini di feltro di due colori, al fine di ottenere:

il contrasto cromatico tra le superfici interne ed esterne della scala;
l’enfatizzazione della sua geometria irregolare, con l’inversione dei due colori ai due piani;
una risposta tattile delle superfici morbida e “cedevole”, del tutto inusuale per una scala;
una risposta acustica dei rumori da calpestio smorzata e ovattata. Il progetto tiene in considerazione la normativa tecnica e di sicurezza relativa alle scale da interni.

Italia, Treviso TV

Settembre 2015

 

Concorso di idee by Scalascultura 2015

  • Facebook - Grey Circle

© 2019 copyright by ViVrA STUDIO - Vicenza Verona Architettura

bottom of page